Un giudice demolisce il Super green pass: prime crepe nella imposizione anticostituzionale della “super tessera verde”

Cominciano a vedersi le prime crepe, nella abnorme e incostituzionale imposizione della “super tessera verde”.
Il giudice demolisce il Super green pass: disposto l’imbarco di Fabio Messina anche senza vaccino.
Alla fine è arrivato l’atteso via libera per Fabio Messina, l’agente di commercio diventato suo malgrado protagonista di un caso di rilevanza nazionale dopo essersi ritrovato bloccato a Villa San Giovanni, senza poter attraversare lo Stretto per poter raggiungere la Sicilia, in quanto sprovvisto di “Super Green pass”. L’uomo – rappresentato legalmente dagli avvocati Grazia Cutino di Trapani e Maura Galletta di Messina -, il quale non si è sottoposto a vaccinazione, ha ricevuto il via libera dal Tribunale civile per imbarcarsi sul traghetto e tornare a casa. Bloccato da lunedì 10 gennaio a Villa San Giovanni, l’uomo si era trovato costretto a dormire in un sacco a pelo, denunciando di non poter nemmeno andare in albergo perché anche lì gli avrebbero impedito di affittare una camera, sempre a causa della mancanza della certificazione virtuale imposta dal governo. Alla fine, era stata una famiglia calabrese a ospitarlo, in attesa di una soluzione definitiva arrivata soltanto in queste ore. A prendere la decisione in suo favore è stato alla fine il giudice Elena Luppino, che ha dato il via libera per “procedere all’imbarco immediato del ricorrente sul traghetto per Messina” dopo acquisto del biglietto e “previa esibizione dell’esito di un test antigenico attestante la sua attuale negatività al virus, con espressa esenzione dalla esibizione della certificazione verde”, ma “con obbligo di indossare la mascherina Ffp2 per tutta la durata della traversata sin dal momento dell’imbarco e fino al compiuto sbarco”. Una decisione storica, che è un colpo durissimo, definitivo al Super Green pass voluto e difeso dal governo Draghi: di fatto, è stato stabilito che l’obbligo di certificazione virtuale non può schiacciare i diritti degli italiani, impedendo nel caso specifico a un cittadino di tornare nella propria Regione di residenza. Una sentenza arrivata sull’onda delle proteste di questi giorni, che ha visto tanti utenti chiedere, attraverso i “social”, una risposta decisa di fronte a una clamorosa ingiustizia

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